Ieri mattina, davanti a un caffè in spiaggia a Cagliari, io e mia sorella stavamo parlando della tua newsletter. Poi di quanto i nostri acciacchi (e la nostra osteopata) ci sconsiglierebbero di correre. Poi delle scarpe e della corazza. Poi che potremmo puntare alla 8km di Formentera 2025 (nostro posto del cuore), obiettivo piccolo ma per noi grandissimo, adatto agli acciacchi di cui sopra. Poi, forse, pure alla 5km di Atene.
Al ritorno, ieri sera, ci siamo lasciate dicendoci “da questa settimana iniziamo a correre”.
In questo preciso momento ho i lucciconi agli occhi <3 immaginarvi che ne parlate sulla spiaggia mi commuove. La 5km di Atene la fanno, credo, il giorno prima della maratona, così posso venire a farvi un gran tifo! Ma a tifare comincio subito: dai, ragazze, daiiiii!
Se volete confrontarvi su come iniziare sono qui per voi. Anche per confrontare i commenti delle rispettive osteopate :D
Esatto! Preparati, martedì prossimo si sentiranno distintamente urla di un’osteopata del nord Italia anche in Sicilia😂
Oppure le spiegherò che il viaggio ad Atene con mia sorella era programmato prima che scoppiasse la pandemia, poi le cose sono andate come sono andate e non l’abbiamo più fatto, ma un viaggio così, e cinque km di corsa, e la condivisione di cose belle fanno bene al diaframma, all’anima e al cuore.
Commento della mia quando le ho detto della maratona: acchissippazza??? (così, tutto unito, poi seguito da una luuuunga spiegazione del perché una maratona è una distanza innaturale :P non è che mi senta di darle torto, solo che lo voglio fare lo stesso)
Sara, sappi che sei in compagnia con questo doloretto al ginocchio (per me è più che altro il sinistro, a volte però capita che mi si blocchi anche il destro), e non solo al ginocchio.
Hai descritto benissimo quella lotta silenziosa che sta pure dentro alla mia testa fra l'apocalittico sconfortato e il Rocky risorgente, così come quelle volte in cui, nonostante il dolore, vuoi completare la corsa come se non ci fosse un domani 😅.
Dev'esserci una connessione nascosta fra tutte le persone che corrono, una specie di dimensione condivisa di stati mentali.
Ahia Andrea, più parlo coi runner e più mi rendo conto di quanti acciacchi vengono a correre con tutti noi 😅 quello che scrivi dello stato mentale condiviso mi fa pensare anche all'idea di coscienza collettiva.
Il Rocky risorgente mi ha fatto ridere perché oggi a un certo punto mi è partita Eye of the Tiger, Spotify ha il senso dell'umorismo.
Esatto, proprio come una coscienza collettiva dormiente!
Pensa che ho scritto di Rocky anche perché ne ho parlato proprio ieri con mio fratello, dicendogli della puntata del podcast Storyboard di Gabriele Niola, in cui racconta la storia dietro la costruzione del film (non l'avrei mai detto, ma Rocky se l'è inventato e l'ha scritto Stallone).
Cara Sara (che è un incipit assonante molto cool), come descrivi bene sensazioni che mi accompagnano da tanto tempo… quella tensione nell’allacciare le scarpe quando si riprende, la paura di non poter correre mai più. La buona scrittura la riconosci così: sentimenti così familiari, che sai per certo essere veri, attraverso le tue parole sembrano ancora più veri.
Grazie Lorenzo ☺️ anche oggi ho corso con l'idea fissa che a un certo punto avrei avuto dolore. Non ne ho avuto, ma penso che questo timore verrà a correre con me per un bel pezzo, dopo questo episodio.
Io ormai vivo al mare e la cosa mi spinge a fare lunghe passeggiate, sport estremo nel mio caso. Martedì scorso ho fatto 13 km a passo svelto senza fermarmi e, oltre ai dolori da acido lattico, il mio ginocchio sinistro ha cominciato a dolermi dietro in modo abbastanza intenso, e dopo qualche giorno il dolore si è attenuato ma diffuso... ho fatto però altre passeggiate. Giusto per stimolare Sara yeah.
Descrivi così bene l’altalena emotiva che ci troviamo a vivere tante volte nella vita, come una febbre che ci fa oscillare di continuo dal freddo al caldo mentre noi vorremmo solo un po’ di equilibrio. Ma poi, quante volte stiamo davvero in equilibrio? Saper fare l’altalena mi sembra molto più importante ❤️
Verissimo, la corsa racconta la vita in fin dei conti. E tanto vale tenersi strette all'altalena e aprire gli occhi, che a tenerli chiusi sono solo brividi invece se stanno bene aperti vedono pure il cielo che si avvicina, quando si va su.
Ieri mattina, davanti a un caffè in spiaggia a Cagliari, io e mia sorella stavamo parlando della tua newsletter. Poi di quanto i nostri acciacchi (e la nostra osteopata) ci sconsiglierebbero di correre. Poi delle scarpe e della corazza. Poi che potremmo puntare alla 8km di Formentera 2025 (nostro posto del cuore), obiettivo piccolo ma per noi grandissimo, adatto agli acciacchi di cui sopra. Poi, forse, pure alla 5km di Atene.
Al ritorno, ieri sera, ci siamo lasciate dicendoci “da questa settimana iniziamo a correre”.
Nuovi inizi, anche grazie a te ✨
In questo preciso momento ho i lucciconi agli occhi <3 immaginarvi che ne parlate sulla spiaggia mi commuove. La 5km di Atene la fanno, credo, il giorno prima della maratona, così posso venire a farvi un gran tifo! Ma a tifare comincio subito: dai, ragazze, daiiiii!
Se volete confrontarvi su come iniziare sono qui per voi. Anche per confrontare i commenti delle rispettive osteopate :D
I commenti della mia osteopata saranno tutte cazziatone, già lo so 😂😂
Tu tifo per noi, noi tifo doppio per te 💕💕
Non capisco di che si lamentino, visto che più siamo acciaccate e più lavorano :P
Esatto! Preparati, martedì prossimo si sentiranno distintamente urla di un’osteopata del nord Italia anche in Sicilia😂
Oppure le spiegherò che il viaggio ad Atene con mia sorella era programmato prima che scoppiasse la pandemia, poi le cose sono andate come sono andate e non l’abbiamo più fatto, ma un viaggio così, e cinque km di corsa, e la condivisione di cose belle fanno bene al diaframma, all’anima e al cuore.
❤️
Commento della mia quando le ho detto della maratona: acchissippazza??? (così, tutto unito, poi seguito da una luuuunga spiegazione del perché una maratona è una distanza innaturale :P non è che mi senta di darle torto, solo che lo voglio fare lo stesso)
Sara, sappi che sei in compagnia con questo doloretto al ginocchio (per me è più che altro il sinistro, a volte però capita che mi si blocchi anche il destro), e non solo al ginocchio.
Hai descritto benissimo quella lotta silenziosa che sta pure dentro alla mia testa fra l'apocalittico sconfortato e il Rocky risorgente, così come quelle volte in cui, nonostante il dolore, vuoi completare la corsa come se non ci fosse un domani 😅.
Dev'esserci una connessione nascosta fra tutte le persone che corrono, una specie di dimensione condivisa di stati mentali.
Ahia Andrea, più parlo coi runner e più mi rendo conto di quanti acciacchi vengono a correre con tutti noi 😅 quello che scrivi dello stato mentale condiviso mi fa pensare anche all'idea di coscienza collettiva.
Il Rocky risorgente mi ha fatto ridere perché oggi a un certo punto mi è partita Eye of the Tiger, Spotify ha il senso dell'umorismo.
Esatto, proprio come una coscienza collettiva dormiente!
Pensa che ho scritto di Rocky anche perché ne ho parlato proprio ieri con mio fratello, dicendogli della puntata del podcast Storyboard di Gabriele Niola, in cui racconta la storia dietro la costruzione del film (non l'avrei mai detto, ma Rocky se l'è inventato e l'ha scritto Stallone).
Quel mattacchione di Spotify sa tutto 😆.
A questo punto mi vado a sentire anche la puntata 😃 (grazie della segnalazione, non conoscevo Storyboard)
Cara Sara (che è un incipit assonante molto cool), come descrivi bene sensazioni che mi accompagnano da tanto tempo… quella tensione nell’allacciare le scarpe quando si riprende, la paura di non poter correre mai più. La buona scrittura la riconosci così: sentimenti così familiari, che sai per certo essere veri, attraverso le tue parole sembrano ancora più veri.
Grazie Lorenzo ☺️ anche oggi ho corso con l'idea fissa che a un certo punto avrei avuto dolore. Non ne ho avuto, ma penso che questo timore verrà a correre con me per un bel pezzo, dopo questo episodio.
A te come sta andando? Nuoti o hai ripreso?
Domani proviamo a riprendere 👀👀
💪🏻
Io ormai vivo al mare e la cosa mi spinge a fare lunghe passeggiate, sport estremo nel mio caso. Martedì scorso ho fatto 13 km a passo svelto senza fermarmi e, oltre ai dolori da acido lattico, il mio ginocchio sinistro ha cominciato a dolermi dietro in modo abbastanza intenso, e dopo qualche giorno il dolore si è attenuato ma diffuso... ho fatto però altre passeggiate. Giusto per stimolare Sara yeah.
Sara-yee ringrazia per l'incoraggiamento! 13 km mica pochi! Arrenditi, ginocchio, qui non si molla
Descrivi così bene l’altalena emotiva che ci troviamo a vivere tante volte nella vita, come una febbre che ci fa oscillare di continuo dal freddo al caldo mentre noi vorremmo solo un po’ di equilibrio. Ma poi, quante volte stiamo davvero in equilibrio? Saper fare l’altalena mi sembra molto più importante ❤️
Verissimo, la corsa racconta la vita in fin dei conti. E tanto vale tenersi strette all'altalena e aprire gli occhi, che a tenerli chiusi sono solo brividi invece se stanno bene aperti vedono pure il cielo che si avvicina, quando si va su.