Correre ad Atene è faticoso, almeno per me che corro abitualmente su un lungomare con lieve dislivello, al limite un falsopiano. La salita, solo se scelgo di aggiungerla. Ad Atene non hai molta scelta, il dislivello c’è per forza a meno che tu non vada in pista.
Come ti dicevo domenica scorsa, la città è costruita su e intorno a diverse colline e abbondano i saliscendi. Non è per forza un male. Mi metto alla prova in cose che non faccio spesso, su terreni che non frequento quasi mai. Ma è anche un po’ frustrante vedere gli ateniesi abituati a correre sulle salite impervie del Licabetto mentre io, che negli ultimi mesi credevo di aver fatto progressi, arranco malamente.
Pedion tou Areos
La prima corsa l’ho fatta al parco più vicino a casa, dedicato a eroi ed eroine della Rivoluzione greca del 1821. Lì ho fatto anche il primo bagno di umiltà. Mentre correvo su per un sentiero, sperando che alla curva seguente ricominciasse la discesa, ho scorto una ragazza con la maglietta della maratona 2023. L’ho affiancata e le ho detto che mi alleno per correre la prossima e mi spaventano i 13 km di salite del tragitto di gara. Mi ha risposto serena che gli ateniesi corrono tutto l’anno in salita. Me ne stavo accorgendo…


All’ombra dell’Acropoli
Ad Atene il traffico è spaventoso quindi ti sconsiglio di correre lungo le strade. A parte la bolgia di auto, il rombo incessante dei motori, gli scarichi e i semafori rossi, ci sono pure le orde di turisti da schivare. C’è tuttavia una nutrita frangia di runner che ama correre tra le vie del centro.
La zona da tenere in considerazione va da Piazza Syntagma, passa per lo Zappeion, il viale davanti allo Stadio Panathinaiko, e poi il tempio di Zeus Olimpio, l'Arco di Adriano e il percorso pedonale Dionysiou Areopagitou che conduce verso l'Acropoli. Volendo puoi anche arrampicarti sulla Collina delle Ninfe e sul Filopappo. Se corri sul Filopappo al tramonto, vedrai anche il sole calare sul golfo Saronico.

Il Giardino Nazionale
Il parco si estende per 15 ettari alle spalle del palazzo del parlamento, ex palazzo reale. Fu voluto dalla regina Amalia nel 1893. Benché circondato dalla città vorace, è un posto pacifico. I percorsi sono vari tra asfalto, lastricato, strada bianca e sentieri sterrati, con il sole che filtra tra i rami e i pappagalli che si chiamano tra gli alberi. Sì, ci vive una folta colonia di pappagalli liberi! Correre qui è una sorpresa continua perché incontri rovine antiche, cascatelle, pergolati, tunnel di gelsomini, un laghetto con le papere, alberi secolari. In estate c’è anche un cinema all’aperto.


Parco sportivo Fokianos
Comprende diversi campi da gioco e una pista di atletica, quasi di fronte allo stadio Kallimarmaro. È aperto gratuitamente dalle 8 del mattino alle 8 di sera, in estate fino alle 10. La pista su cui correre ha la vista sull’Acropoli!
Stadio Kallimarmaro o Panathinaiko
Lo stadio di marmo come lo vedi oggi, riscostruito sui resti di un più antico stadio del 330 a.C., risale al 1896 quando ospitò i primi giochi olimpici dell’era moderna. Qui si conclude la maratona ma puoi anche correrci tutte le mattine, tra le 7:30 e le 9, una finestra oraria dedicata a chiunque desideri allenarsi su questa pista gloriosa. Occhio però agli avvisi all’ingresso. Se lo stadio è prenotato per un evento, mentre gli operai allestiscono palco e parterre la pista non è accessibile. In caso contrario puoi correre pagando un biglietto ridotto di 3 euro, ma solo in quella fascia oraria. Devi anche firmare una liberatoria nella quale dichiari di essere in condizioni fisiche adeguate per l’attività sportiva.

Il sentiero dell’Ardittos
In cima allo stadio Kallimarmaro, tutto intorno al perimetro, corre un sentiero di circa 500 metri. Puoi accedervi dallo stadio attraverso delle scalette dopo aver pagato il biglietto e salendo tutte le gradinate. Oppure gratuitamente dall’esterno arrampicandoti fino a via Archimidous, sul colle Ardittos nel quale è scavato lo stadio. C’è un cancello non sempre aperto, si va a fortuna. Le persone del posto conoscono un varco segreto da cui accedere comunque ma siccome non è legale non te lo posso dire, giusto?

Monte Licabetto
Oltre alla via asfaltata che ne risale il pendio, il Licabetto è attraversato da una rete di sentieri sterrati su cui puoi camminare o correre. Il vantaggio è che è abbastanza ombreggiato. Lo svantaggio è che le salite possono essere cattivelle. Mentre io scendevo lungo un sentiero ho incontrato un runner che correva in salita seguito dal suo cane, un bassotto che arrancava a una certa distanza. Ha titubato, quasi quasi preferiva seguire me. Anche sul Licabetto puoi salire al tramonto per goderti la vista sulla città. Se non ti va di correre o camminare c’è la funicolare.


Bosco di Nea Filadelfia
La periferia di Atene è punteggiata da boschetti di varia estensione. Quello di Nea Filadelfia è un vasto spazio verde al margine del quartiere omonimo. Si corre tra gli alberi, su sentieri sterrati. Al centro si trova uno spazio con le panchine, un laghetto e un mulino a vento. A una estremità del bosco sorge il mastodontico stadio che ha ospitato la finale di non so che coppa disputata tra la Fiorentina e l’Olimpiakos.


Bosco di Syggrou
Si trova quasi ai piedi del monte Penteli, nel quartiere Maroussi. Apparteneva alla famiglia di Andreas Syggros che qui fece costruire la sua residenza estiva, ancora visibile. Di fianco c'è una chiesetta dedicata a Sant'Andrea, la sola chiesa ortodossa in stile gotico di tutta la Grecia. La costruì Ernst Ziller, l'architetto tedesco che firmò alcuni dei più importanti edifici della Atene di fine '800.
Nel 1921 la moglie di Andreas, Ifigenia Mavrokordatou-Syngrou, lasciò il parco alla Società Agricola Greca che qui costruì una scuola agraria. C'è ancora. Il bosco è un brandello di foresta naturale, tra le pochissime rimaste nell'Attica. A inoltrarsi per i sentieri non si sentono più i rumori della città, solo il fruscio delle fronde, lo sgusciare degli animali tra i cespugli e il profumo del bosco.


OAKA, il complesso olimpico
Sì, è quello interamente rinnovato da Calatrava per le Olimpiadi di Atene del 2004 che quasi portarono al tracollo la Grecia. Il complesso è liberamente accessibile a chiunque voglia correre tra i suoi viali. La parte più bella è l’immensa copertura di metallo che regala giochi di luce e ombre (nella foto di apertura). La fermata Irini della metro 1 è proprio davanti all’ingresso.
Bonus 1: Palaio Faliro-Voula
Tra i percorsi che mi sono segnata per il futuro c’è il lungomare tra Palaio Faliro e Voula. Sono circa 12 km solo andata, poi da Voula torni coi mezzi oppure corri a ritroso. A fine maggio però faceva già troppo caldo per correre al sole.
Bonus 2: Imetto
Il monte Imetto l’ho esplorato lo scorso anno a piedi, ma non di corsa. In una puntata di Filakia ho raccontato la storia di un monastero nascosto tra i suoi boschi. È una montagna strana, più lunga che alta, ricchissima di sentieri per camminare o correre - all’ombra!
Grazie per questo bel respiro di Mediterraneo.
Mi sono sentita un po’ quel bel bassotto 💜