A inizio settimana Laura Cardia, autrice della newsletter
, mi ha chiesto una chiacchierata sull’avventura della maratona e di questa newsletter. Ci siamo incontrate martedì e abbiamo parlato di ciò che mi ha spinto a buttarmi in questa impresa, di quello che ho scoperto di me strada facendo, di Atene e dell’Etna e di cosa penso di fare di Kalò Dromo… dopo. Tu la leggi scritta, ma è stata proprio una chiacchierata a voce. Si trova qui.Cosa fare della newsletter dopo aver corso la maratona è qualcosa che non ho ancora chiaro. Quando ho cominciato pensavo a un progetto a tempo della durata di un anno, che seguisse il mio allenamento da quel momento al traguardo. Pensavo anche che l’avrebbero letta in tre, giusto le persone a me vicine e in qualche modo cooptate. Invece nel corso dei mesi sono arrivate tante altre persone, e non solo quelle che mi conoscevano per altre vie - di persona, su Instagram o per l’altra mia newsletter sui libri di viaggio.
Tra chi mi legge ho scoperto che ci sono tante persone che non corrono e non sono interessate alla corsa. Il motivo, mi sono detta e ho detto anche a Laura, è che in fondo le riflessioni che mi suscita la corsa e che riporto qui si applicano a tutte le sfere della vita. Riguardano il mio rapporto con me stessa, con la fatica, gli obiettivi, il fallimento. Cose che chiunque fronteggia nella vita di ogni giorno.
Non so ancora cosa farò dopo la maratona di Atene: se avrò voglia di partecipare a un’altra gara tanto lunga, se continuerò a correre col solo obiettivo di mantenere uno spazio (e un tempo) di libertà, se mi darò al trail o alle più abbordabili mezze maratone. Se continuerò a scriverne oppure no.
Quello che so è che questa newsletter era partita come un diario ma è diventata qualcosa di più. Era un monologo e si è trasformata in un dialogo. Ci trovo conforto e confronto, molto incoraggiamento (e tifo!) e spunti nuovi che nascono tra i commenti e nelle mail che ricevo dopo ogni uscita. Ho incontrato chi corre e ha molta più esperienza di me, da cui imparo moltissimo, ma anche chi non corre e mi regala comunque un punto di vista interessante e stimolante. Sulla corsa e sulla vita. Vi sono grata, non so dire quanto.
Dunque chiedo anche a voi, a questo punto, che destino vi aspettiate che abbia questa newsletter. Vorreste continuare a leggerla?
Ma che domande
La corsa è una metafora della vita, l’abbiamo sempre detto, no? Dopo la prima grossa conoscenza di se la vita continua con un po’ di consapevolezza in più
Io ti seguo sempre e ovunque 🤍 E lo dico da non sportiva (mi sono comprata un tapis roulant qualche settimana fa solo perché comincio ad avere i dolori di un’ottantenne). Il mio voto vale doppio? 😂