Sono già in scarico, o tapering come lo chiamano le persone addentro alle cose di corsa. Le stesse persone che in genere di tapering fanno 2 settimane, o solo una, mentre a me come principiante ne spettano ben 3. Cosa significa? Che si riducono progressivamente i volumi di corsa settimanali mantenendo gli allenamenti di qualità (leggi: ripetute, sempre loro).
Mentre ricevi questa mail sto correndo una corsa insolitamente corta rispetto agli allenamenti domenicali degli ultimi mesi: solo 15 km a ritmo gara, praticamente riposo rispetto ai 37 variati della scorsa domenica, l’ultimo lunghissimo, l’ultimo mattoncino della preparazione.
Li sto correndo mentre qui a Riposto si disputa la gara più importante del circondario, la Maratonina Blu Jonio, una mezza che si corre sul mare, sullo stesso tragitto su cui mi alleno tutto l’anno. Mi dispiace un po’ non partecipare, l’anno scorso guardavo gli arrivi per supportare un amico in gara e pensavo “ma sì, l’anno prossimo la farò anche io” e invece mi risulta troppo vicina alla maratona e devo rispettare il tapering per arrivare alla mia gara il più possibile riposata e brillante.
Brillante è un altro termine che usa il mio coach e a me piace un sacco immaginarmi i muscoli che scintillano mentre corro. Per arrivarci brillante ho sospeso gli allenamenti di forza con i pesi, attenuato l’allenamento funzionale e core e ridotto la lunghezza delle corse domenicali. Tengo invariate le corse di recupero del lunedì, le ripetute del mercoledì e i medi il venerdì.
Qualche mese fa mi sembrava di non fare nulla, di sicuro non abbastanza, quando scaricavo in vista di una piccola gara. Ora no. Questo riposo me lo sono guadagnato. Non solo so che è necessario per arrivare nella giusta condizione alla linea di partenza, ma me lo sono proprio sudato. Il lunghissimo da 37 km è stato il culmine di un tragitto molto più lungo. Avercela fatta mi ha galvanizzato al punto che ho persino pensato di farcela davvero, a chiudere la maratona. Sarà tutto da vedere, le salite restano la mia bestia nera e ad Atene ce n’è assai. Ma potrebbe essere solo questione di tempi.
I primi lunghi davvero lunghi delle ultime settimane, via via che mi avvicinavo ai 30 km, mi sembravano insormontabili. Non passavano mai, un paio di volte ho pure visto arrivare la crisi, e travolgermi, mi sono fermata, poi sono ripartita. Mi parevano corse disastrose. Invece stavo imparando a gestire la resistenza mentale. Alla corsa dei 33 km sono arrivata convinta di potercela fare e ce l’ho fatta senza problemi.
Alla partenza dell’ultimo lunghissimo un dubbio che tentava di erodere la mia sicurezza c’era, ma l’ho ricacciato indietro. Ho diviso la corsa in piccole porzioni, puntando a completarle una alla volta, senza andare troppo in là con la testa, senza guardare il muro dei km davanti ma concentrandomi su quelli che si accumulavano alle spalle e sui 2 km, non più di 2, che avevo davanti.
Ho anche riprodotto tutte le condizioni di gara che mi è stato possibile replicare, come una prova generale. Stesso abbigliamento che metterò ad Atene, stesse scarpe, stessi gel, stesso nodo ai capelli, più o meno stesso orario. Il risultato è stato migliore del previsto, anche in termini di tempo. Sono arrivata in fondo stanca ma senza essere stremata, sentendomi più forte che mai. Ho raccolto i frutti del lungo cammino fino a qui, mi sono sentita fiera di me, dei risultati che ho raggiunto e della forza che ho costruito, non solo fisica.
Sono pronta.
Sabato ho sentito un famoso scrittore, durante una presentazione, paragonare la maratona allo scrivere un libro: il tragitto é lungo (non come i 100 metri, dove non hai neanche il tempo di sentire la fatica),
non sai per chi lo stai facendo, non sai se lo finirai, perdi altri pezzi di vita per farlo, hai tempo di farti venire mille dubbi perché la mente ti vuole boicottare. Ma lo fai perché hai l’urgenza di farlo, é un bisogno.
Insomma, stai scrivendo un romanzo bellissimo, e da qua sempre tanto tifo ❤️
Grande!!!
Dai dai che ti sei preparata proprio bene, cosa che non sono riuscito a fare io, purtroppo!
Ora gestione dello scarico e della testa... un piccolo consiglio: quando partirà la maratona sarai invogliata a seguire gli altri, tu cerca di metterti al tuo ritmo anche se sarai superata da ennemila persone ... vedrai che molte le recuperi per strada!
Gambe, testa e cuore! Let's go!!!
Un sorriso :)