Ho un allenatore, anzi un προπονητής

(non andiamo ad Atene, dopotutto?)

Foto di Prateek Katyal su Unsplash

Oggi sono 3 settimane che corro seguendo un piano di allenamento strutturato da un allenatore professionista che mi accompagnerà fino alla maratona. Non ho mai avuto un allenatore per la corsa, mi sono sempre arrangiata da sola perché correvo per puro piacere, senza un obiettivo così impegnativo come la maratona. Per me è una cosa nuova ma è iniziata da così poco che voglio prendermi del tempo per entrare più a fondo nell’esperienza prima di raccontarla. Te ne parlerò ancora e te ne parlerò meglio.

Oggi ti racconto un’altra cosa, c’entra l’etimologia. Visto che questo è un viaggio verso la maratona di Atene, il mio allenatore lo chiamo in greco (moderno, che parlo): προπονητής, che si legge proponitìs. Il προπονητής è la persona che allena un atleta o una squadra e su questo niente da aggiungere. Ma da dove arriva questa parola? Ha un’etimologia tanto curiosa quanto appropriata al caso, per questo voglio parlartene.

È una parola composta. La prima parte è la preposizione προ/pro, che indica un prima o una direzione. La seconda parte proviene dal verbo πονάω/ponào, che significa provare dolore, sofferenza, fatica. L’allenatore in greco è colui che ti fa sforzare, ti spinge verso la fatica e alla fatica ti prepara.

Sono dunque andata a cercare l’etimologia della parola italiana, che ignoravo. Nelle lingue che ho imparato da adulta uso certi meccanismi come puntelli mnemonici. Il greco ha molte parole composte e favorisce questo sistema. Nella lingua madre invece le parole sono spesso così automatiche che non mi ci soffermo quasi mai. Ho scoperto che allenatore contiene la parola lena. Il suo significato più noto è energia, vigore, ma quello originario è respiro, fiato, e più spesso il respiro affannato dalla fatica. Ed ecco qua! (cit.)